Due giorni prima del suo 62° compleanno (il 10 giugno), Carlo Ancelotti (Carletto, come lo chiamano affettuosamente i suoi parenti) è già tornato nella sua amata Madrid: "Ho deciso di lasciare l'Everton FC per affrontare una nuova sfida con una squadra che è sempre nel mio cuore, il Real Madrid", ha detto sul suo profilo Instagram, con 5,6 milioni di follower. In esso si definisce con uno Spartan Allenatore -allenatore-. Niente di più, niente di meno.
Questo stato d'animo, pulito, sereno, diretto ha pesato molto nella sua scelta. Dopo la partenza di Zinedine Zidane, l'italiano, che a volte è stato soprannominato dalla stampa internazionale Il Padrino per l'autorità che trasmette senza clamore, ha già preso alcune decisioni: non vendere Gareth Bale o Marco Asensio e ascoltare, studiare, analizzare a fondo, guardare negli occhi giocatori e dirigenti...
Quanti soldi ha Carlo Ancelotti e come è riuscito ad accumulare quella fortuna
Nato a Reggiolo, piccolo borgo dell'Emilia Romagna di meno di 10.000 abitanti, figlio di contadini, in più di un'occasione si è vantato con i suoi giocatori di saper arare il campo, di fare il parmigiano o di realizzare i suoi sogni lavorando sodo.
Chi lo conosce spiega che questi vimini si traducono nella persona di integrità con valori che è, un ragazzo molto professionale e con una serietà che contrasta con le battute e la familiarità che ottiene nello spogliatoio con i suoi giocatori nei momenti di massima tensione.