La Cassazione conferma la semilibertà per Alberto Stasi, condannato per l’omicidio di Chiara Poggi. Potrà muoversi liberamente, ma non potrà recarsi a Garlasco
La Corte di Cassazione ha stabilito che Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio di Chiara Poggi, potrà beneficiare della semilibertà. La decisione, resa nota il primo luglio, respinge il ricorso presentato dalla Procura Generale contro la sentenza del Tribunale di Sorveglianza che aveva concesso maggiore libertà al detenuto. Tuttavia, tra le condizioni imposte, permane il divieto di recarsi a Garlasco, luogo del delitto.
La vicenda giudiziaria ha visto un ulteriore capitolo nelle ultime settimane, quando la Procura Generale aveva espresso riserve sulla concessione della semilibertà a Stasi, contestando in particolare un’intervista rilasciata dal detenuto al programma televisivo “Le Iene”. Secondo la sostituta procuratrice generale Valeria Marino, l’intervista sarebbe stata effettuata durante un permesso familiare, contravvenendo alle prescrizioni che prevedevano l’utilizzo di quel tempo esclusivamente per trascorrerlo con i familiari.
Nonostante le contestazioni, il direttore della Casa Circondariale di Bollate, Giorgio Leggieri, ha chiarito che l’intervista, trasmessa il 30 marzo 2025, era stata registrata il 22 marzo dello stesso anno durante un permesso premio e che non erano state riscontrate violazioni. In merito, Leggieri ha dichiarato: “L’intervista che il detenuto ha rilasciato alla trasmissione Tv Le Iene è stata registrata durante il permesso premio e non si sono rilevate, pertanto, infrazioni alle prescrizioni.”
La difesa di Alberto Stasi ha sempre sostenuto la regolarità della condotta del loro assistito, ribadendo che tutto era stato chiarito e che non vi erano motivi per revocare o limitare la semilibertà. Ora, con la decisione della Cassazione, questa posizione viene ulteriormente rafforzata.
La semilibertà consentirà a Stasi di muoversi senza particolari restrizioni, purché rispetti alcune condizioni specifiche. Tra queste, il divieto di portare armi e di avere contatti con persone con precedenti penali. Inoltre, qualora desiderasse utilizzare un’automobile per i suoi spostamenti, dovrà ottenere un’autorizzazione preventiva. Tuttavia, rimane in vigore il divieto assoluto di recarsi a Garlasco, località dove si consumò il tragico omicidio di Chiara Poggi nel 2007. A tal proposito, l’avvocata difensore di Stasi, Giada Bocellari, ha precisato: “Lui non vuole andare là comunque.”
La Procura Generale aveva sollevato dubbi anche sull’atteggiamento di Stasi durante i permessi concessi in passato, ritenendo che alcune sue azioni potessero essere interpretate come una mancanza di rispetto verso le prescrizioni imposte. Tuttavia, la Cassazione ha ritenuto che tali questioni non fossero sufficienti a giustificare una revoca della semilibertà.
Questa decisione rappresenta un ulteriore passo nel percorso giudiziario di Alberto Stasi, la cui condanna definitiva per l’omicidio di Chiara Poggi è arrivata nel 2015 dopo anni di indagini e processi. La vicenda ha suscitato grande attenzione mediatica e continua a essere oggetto di discussione nell’opinione pubblica.
Con la conferma della semilibertà, Stasi potrà ora organizzare la propria vita quotidiana con maggiore autonomia, pur rimanendo soggetto alle limitazioni previste dalla legge. La sua possibilità di spostarsi liberamente rappresenta una significativa modifica rispetto alla detenzione piena, sebbene le restrizioni imposte mantengano un controllo su alcuni aspetti della sua libertà personale.