Si sono avvelenati. Tutti. Un suicidio collettivo perché erano strozzati dai debiti. Nove membri della stessa famiglia trovati morti per un patto suicida. Da una ragazzina di 15 anni, la più giovane, ad un’anziana di 72. I corpi sono stati trovati in due case separate che appartenevano a due fratelli della famiglia, nel distretto Sangli del Maharashtra, in India.
La polizia ritiene che le nove persone siano morte dopo aver consumato del veleno e che la famiglia stesse attraversando problemi finanziari, come riferito dall’Indian Express. Una decisione presa dopo che i membri della famiglia sono stati oggetto di continue e pubbliche molestie da parte di chi aveva loro prestato denaro.
Le vittime
I due fratelli proprietari delle due abitazioni si chiamavano Popat Yallapa Vanmore, 52 anni, e Manik Yallapa Vanmore, 49 anni. Gli altri sette corpi sono stati identificati come Sangeeta Popat Vanmore, 48 anni, Archana Popat Vanmore, 30, Shubham Popat Vanmore, 28, Rekha Manik Vanmore, 45, Aditya Manik Vanmore, 15, Anita Manik Vanmore, 28 e Akkatai Vanmore, 72. I cadaveri sono stati ritrovati nelle stanze delle abitazioni. A trovarli, i vicini che avevano notato che le porte d’ingresso non venivano aperte da tempo. I corpi saranno isottoposti ad autopsia.
Gli arresti
Quindici persone, che avrebbero prestato denaro ai fratelli, sono state arrestate e la polizia sta cercando altri 10 sospetti, ha riferito l’Indian Express. Un amico di famiglia Ashwini Sawant, ha ricordato le vittime del suicidio collettivo: «Tutti loro erano molto premurosi e mi consideravano uno di loro. Erano una famiglia felice e amavano gli animali. Ma so anche che negli ultimi anni sono stati sotto stress a causa dei debiti. Ma non l’avremmo mai immaginato».