Greta Scarano, presto la vedremo in Tv con Chiamami ancora amore

Torno in tv vera: quella di un matrimonio che finisce male, di una separazione che diventa una guerra. È una storia che mi ha segnato, che è stata molto impegnativa da girare: è stata così intensa emotivamente che la sera, quando tornavo a casa dopo le riprese. ero esausta, distrutta».

A parlare così è Greta Scarano, l’attrice del momento: perché tutti parlano di lei. Parlano di lei da quando, nei panni della poliziotta della Scientifica Antonia Nicoletti, ha fatto perdere la testa a Luca Zingaretti in un episodio di II commissario Montalbano, Il metodo Catalanotti. Al punto da spingerlo a lasciare, di punto in bianco, la sua storica fidanzata Livia, interpretata da Sonia Bergamasco: un ‘caso” che ha suscitato enorme clamore, di cui  ha parlato tutta Italia.

Ma Greta è sulla cresta, dell’onda, anche grazie al successo della serie TV di Sky Speravo de morì prima, sulla vita dell’ex capitano della Roma, Francesco Tolti, e dove lei interpreta sua moglie, llary Blasi. E ora, dal 3 maggio, Greta Scarano torna su Raiuno con una nuova fiction: Chiamami ancora amore. «Interpreto Anna, una donna che decide di separarsi dal marito Enrico, l’attore Simone Liberati, e padre di suo figlio», racconta Greta Scarano. «Il loro è stato un grande amore, ma la separazione è molto complicata. Lo è al punto che, per tutelare il bambino, deve intervenire una assistente sociale, Rosa Puglisi, interpretata da Claudia Pandolfi».

Come si è preparata per questo ruolo? «Ho preso spunto da situazioni realmente vissute, anche se non in prima persona. Anche i miei genitori, infatti, sono separati. Però quando è successo ero piccolissima: praticamente, non ho ricordi di loro insieme.

E, di conseguenza, neanche delle loro liti: da questo punto di vista sono stata fortunata. Però ho visto capitare a persone molto vicine a me situazioni simili a quelle che raccontiamo in questa serie. Situazioni che, ripeto, sono state molto difficili da interpretare: sul set ho pianto tantissimo».

Qual è stata la maggiore difficoltà? «Senza dubbio quella di essere credibile nei panni di una madre, non essendolo nella vita. Mi era già capitato di interpretare donne con figli, ma non in una storia così delicata. Ci sono riuscita facendo affidamento sul mio istinto materno, che è sempre stato molto spiccato, “qualcosa” che ho sempre sentito dentro.

E mi sono affidata molto anche al regista, Gianluca Maria Tavarelli, che è stato straordinario Ma, visto che ha questo grande istinto materno, non ha voglia di avere un figlio o una figlia con il suo compagno, il regista Sydney Sibilla? «Mi piacerebbe: credo che mettere al mondo un figlio sia una esperienza incredibile.

Però mi piacerebbe altrettanto adottare un bambino, ci sto pensando. E, anche se mi rendo conto che affidare un bambino a qualcuno sia una decisione importantissima e delicatissima, vorrei che il percorso burocratico per riuscirci fosse più semplice. Perché ci sono tanti bambini che sono soli, che hanno bisogno di una famiglia».

Al matrimonio ci pensa? «Sinceramente no. Non sono una di quelle donne che è cresciuta sognando di indossare, un giorno, l'abito bianco. Sposarmi non è mai stato una mia priorità e non lo è tuttora: forse lo farei soltanto se rendesse più semplice un eventuale percorso di adozione. Sì: questo potrebbe essere un ottimo motivo».

Lei fa l’attrice da anni, però ultimamente, dopo “Il commissario Montalbano” e “Speravo de morì prima”, la sua popolarità è cresciuta parecchio. Come vive tutto questo? «Per quanto riguarda Montalbano, sono felice di avere partecipato a una serie così importante, ma di certo non mi aspettavo tutto questo clamore.

Ho ricevuto commenti dal pubblico di tutti i tipi: c’e chi si è complimentato per la mia interpretazione e chi si è arrabbiato perché ho “sedotto” il commissario. In generale, però, mi fa piacere che ci sia stata una reazione così grande, perché vuol dire che abbiamo colto nel segno.

E non sempre accade: in passato mi è capitato di fare cose molto belle, che però non hanno suscitato l’interesse che meritavano. La serie su Totti, invece, è stata un divertimento totale. E sono felice perché llary mi ha detto che la mia interpretazione le è piaciuta molto: abbiamo visto alcuni episodi insieme e le è pure scesa qualche lacrimuccia, lei che ha la fama di essere una che non si commuove mai.

In generale, comunque, mi godo questo bel momento, ma sempre mantenendo un equilibrio. Sono tanti anni che faccio questo mestiere, ho costruito il mio percorso piano piano e continuerò a farlo. Il mio obiettivo è continuare a sposare progetti in cui credo davvero, come Chiamami ancora amore».