Ashanti Smith è morta il 17 luglio, dopo aver convissuto con la sindrome di Hutchinson-Gilford, chiamata anche Progeria, una condizione di invecchiamento prematuro estremamente rara, comunemente soprannominata come la malattia di “Benjamin Button”, a causa della quale l’età del suo organismo non corrispondeva alla sua età anagrafica ma a ben 144 anni.
Sua madre Phoebe Louise Smith ha reso omaggio a sua figlia spiegando “che era un’anima “brillante e forte, che non ha mai lasciato che la malattia colpisse il suo spirito”. “Mamma ti amo. Devi lasciarmi andare”, ha detto a sua madre per darle forza poco prima di morire. Nonostante il suo corpo fosse quello di una donna di 144 anni, Ashanti è stata comunque in grado di godersi i suoi 18 anni a maggio con una serata fuori bevendo il suo cocktail preferito.
Ashanti Smith muore a 18 anni ma ne dimostrava 144
L’adolescente è morta accanto alla madre, a suo padre Shaine Wickens, 33 anni, e un’amica di famiglia, Kayleigh Cartwright, 25 anni. Phoebe ha condiviso i dettagli del funerale di sua figlia. I suoi amici hanno lanciato una pagina JustGiving per aiutare il crowdfunding per il “più grande e brillante addio di sempre”, promettendo di organizzare una grande celebrazione per Ashanti.
“La vita di Ashanti è stata una gioia. Anche se la progeria ha influito sulla sua mobilità, non ha influito su niente altro. Era una tipica diciottenne e amavo tutto di lei. Era brillante, era sdolcinata. Diceva quello che pensava e tutti lo sapevano”, ha raccontato la madre. “La malattia non ha influenzato il suo cuore, la sua forza di volontà o il modo in cui si sentiva. Lei si sentiva bella ogni giorno. La sua patologia l’ha portata a soffrire di artrite e malattie cardiache. È morta per insufficienza cardiaca”, ha concluso.
Lunedì 19 la madre della 18enne ha spiegato che la sua famiglia ha deciso di rendere omaggio ad Ashanti lanciando 150 palloncini e organizzando uno spettacolo di fuochi d’artificio da 400 sterline.