La nomina di Lino Banfi ad ambasciatore presso la commissione italiana dell’Unesco è una notizia di questi giorni. Il riconoscimento, che ha diviso l’opinione pubblica, in gran parte in contrasto rispetto ai reali meriti di Pugliese in campo culturale, è una sorta di premio alla carriera per un attore buono, simpatico e amato dal grande pubblico.
Un riconoscimento di sessant’anni di carriera
La nomina di Lino Banfi è stata quotidianamente sulle pagine dei giornali e su tutti i giornali online. C’è chi ha chiesto a gran voce la mancanza di meritocrazia in Italia e chi ha sfruttato questa opzione per scagliarsi contro il governo. C’è anche chi, al contrario, difende la dignità di un’elezione che premia una figura amata e popolare di tutto il Paese. Ecco perché oggi vogliamo sottolineare il fatto che un’investitura con un tale taglio culturale è un premio per la carriera del nostro Lino.
Secondo il racconto dell’attore pugliese, infatti, non potrebbe esserci una figura che rappresenti meglio il nostro Paese. Amichevole e semplice, Lino Banfi fa parte di quel gruppo di artisti che non si vergognano di essere chiamati popolari. Esponente di spicco della Commedia Italiana che ebbe tanto successo negli anni Settanta e Ottanta, basava il suo personaggio sulla figura di un uomo di mezza età che compensa la mancanza di attrattiva con simpatia e autoironia,finendo spesso nei guai per la sua goffaggine. Da tre generazioni, i suoi film continuano ad ammus gli italiani,che amano guardare a questo uomo corto, calvo e paffuto che cerca invano di attirare con il suo fascino le più belle attrici di quegli anni, da Edwige Fenech a Barbara Bouchet.
Un vero italiano
Sebbene abbia dedicato gran parte della sua carriera alla commedia all’italiana, la vita privata di Lino Banfi ci dice che quello che vediamo nei film è solo una maschera straordinaria. Infatti, l’attore ha condiviso 67 anni della sua vita con la moglie Lucia tra fidanzamento e matrimonio. Lino si è sempre presentato come un grande attore, come Troisi e Mario Carotenuto. Anche il discorso con un accento pugliese volutamente esasperato rimane un vero marchio di fabbrica del suo carattere. Personaggio che negli anni si è evoluto fino a diventare il famoso Nonno Libero di Un Dottore in Famiglia. Qui Lino abbandona la figura dell’irascibile e goffo uomo di mezza età per diventare quello che in pochi anni diventa il nonno d’Italia. In queste scarpe Lino Banfi dimostra il potere di unire anche momenti profondi e drammatici alla sua infallibile simpatia.
C’è da dire che la nomina di Lino Banfi a commissario italiano per l’Unesco non è il primo riconoscimento ufficiale che l’Attore andrese riceve. Il Pugliese, infatti, è stato nominato Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 1994 e Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana degli studenti nel 1998.
Un altro grande merito del comico è senza dubbio la promozione indiretta della sua regione, per cui l’attore ha professato negli anni un grande attaccamento. Qualche anno fa, infatti, ha aperto anche un’orecchietteria a Roma per promuovere la cucina della sua terra.
Pertanto, vogliamo ribadire che, a nostro avviso, pochi personaggi rappresentano l’Italia meglio di Banfi,per i valori espressi in 60 anni di carriera e di vita, e per il profondo legame sempre dichiarato con il Belpaese. Ecco perché sentiamo che stiamo semplicemente facendo tanti elogi all’attore per questo riconoscimento, molto consapevoli che Lino saprà etichettare i suoi detrattori: dannata sfortuna!