Meghan Markle le ultime notizie sulla duchessa

E' talmente scolpito nell’iconografia contemporanea da aver perso ogni connotazione temporale. Il fidanzamento del principe Harry con l’ex attrice Meghan Markle risale al 27 novembre 2017. Ma vedendo le immagini scattate a Kensington Palace quel giorno, l’osservatore potrebbe scambiarle per foto recenti, di una manciata di mesi al massimo. O, al contrario, potrebbero essere collocate tra le istantanee d’antan, se ne consideriamo il valore iconico e la catena di sconvolgimenti che questa unione, in appena quattro anni, ha comportato.

Acclamata come l’elemento di rottura capace di traghettare la monarchia Windsor nel nuovo millennio, la donna per carattere e tempra così simili alla Diana dell’ultimo decennio, Meghan ha travolto la dinastia anche sul fronte cronologico. Fatti due conti, lei e Harry si sono detti sì circa ventidue mesi dopo aver incrociato per la prima volta i reciproci sguardi. Cinquecentoquaranta giorni più tardi, nel novembre 2019, già vivevano in Canada con il loro primogenito Archie, facendo le prove generali del definitivo congedo da Londra e dagli impegni reali, formalizzato nel gennaio 2020.

Addio che li ha portati in California, prima a Beverly Hills, ospiti nella magione di un produttore, poi a Montecito, dove hanno comprato il famoso villone per quasi 12 milioni di euro che ha visto la famiglia allargarsi con l’arrivo di Lilibet Diana, il 4 giugno. In questi quattro anni Meghan ha aperto diversi fronti, tuttavia riconducibili essenzialmente a due tronconi: quello che la vede contrapposta alla stampa britannica e quello aperto con la famiglia reale. Tuttora non sono risolti. Al centro della prima questione c’è la vicenda giudiziaria contro l’Associated Newspapers, società editrice del tabloid Daily Mail e della sua appendice domenicale, il Mail on Sunday, a cui Meghan ha fatto causa per aver pubblicato una lettera indirizzata a Thomas Markle.

Nella missiva la duchessa implorava il padre di astenersi dal parlare con i media, per permetterle così di vivere serenamente il percorso familiare costruito con Harry. In prima istanza l’ex attrice ha avuto la meglio, ma qualche giorno fa la società editrice ha tirato fuori il classico coniglio dal cilindro. Mostrando uno scambio di mail tra la duchessa e Jason Knauf – già responsabile della comunicazione dei Sussex, che oggi è schierato contro la sua ex datrice di lavoro – l’avvocato Andrew Caldecott, che difende l’editore, sta cercando di dimostrare che la lettera scritta da Meghan è stata “concepita appositamente per essere divulgata”.

Perché dunque lamentarsi della diffusione, se questa ha favorito la fama di Meghan presso l’opinione pubblica? Ma c’è dell’altro. Le dichiarazioni rese da Jason Knauf in questo processo londinese hanno coinvolto anche la biografia Finding Freedom, pubblicata da Omid Scobie e Carolyn Durand nell’agosto 2020. Meghan e Harry hanno sempre negato di aver preso parte alla stesura del libro-verità sulla fuga da Londra. Ma Knauf oggi racconta l’esatto contrario: la duchessa, in particolare, avrebbe fornito via mail a Scobie, cronista amico, la propria versione su una serie di aneddoti riportarti dai giornali, a partire dal famoso tiara gate.

Dobbiamo tornare alla vigilia del matrimonio dei Sussex: secondo molti, la prima vera frizione tra la signorina Markle e la casa reale sarebbe avvenuta in occasione della scelta del diadema nuziale. Meghan ne voleva uno di smeraldi (poi indossato da Eugenie di York per il suo sì con Jack Brooksbank, cinque mesi dopo), mentre Elisabetta aveva già disposto che portasse quello di diamanti appartenuto alla regina Mary. Apriti cielo.

Meghan avrebbe dato di matto e, proprio in quella circo stanza, Harry avrebbe esclamato la famosa frase di fronte ai dignitari di palazzo: «Ciò che vuole, deve ottenere». Niente di più falso, ha fatto sapere all’autore della sua biografia: la regina le aveva mostrarlo una tiara e lei era ben felice di indossarla. Non c’è nulla di male nel voler ristabilire la propria verità, ammettono gli avvocati della controparte. Ma perché Meghan non ha subito ammesso il rapporto con gli autori della biografia? Lei si è scusata con la corte per non aver ricordato lo scambio di mail. Ma, in sostanza, ha ammesso di aver taciuto parte della verità. Staremo a vedere come questa omissione sarà valutata dai giudici. Il tiara gate ci aiuta a esplorare il secondo fronte su cui Meghan sta combattendo: quello contro il clan Windsor.

Dopo l’intervista bomba a Oprah Winfrey in cui i Sussex hanno scoperchiato diversi vasi di Pandora, dall’atteggiamento razzista verso la pelle di Archie ai pensieri suicidi della duchessa per l’isolamento subìto, i rapporti con il parentado reale si sono azzerati. Oggi un nuovo documentario della Bbc (la prima parte è andata in onda il 22 novembre, la seconda il 29), intitolato The princes and the press (i principi e la stampa), è tornato sulla questione con i contributi del già citato Scobie, del giornalista del Sun Dan Wootton e di un’avvocatessa che ha lavorato per Meghan, che però ha scelto di restare anonima.

Nel documentario viene confermata almeno una delle tesi sviscerate da Oprah: quando “il Palazzo” si accorse della grande presa dei Sussex sul pubblico, iniziò un’operazione di sabotaggio nei loro confronti. Quanto i membri della famiglia – non solo William e Kate, ma anche Carlo e Camilla – ne fossero al corrente è un tema insoluto. Di sicuro i quattro non hanno apprezzato la trasmissione, tanto da aver pubblicato un duro comunicato congiunto definendo le notizie riportate dal documentario esagerate e infondate. E si stanno già preparando anche delle ritorsioni: il concerto di Natale presentato da Kate, prima promesso proprio alla Tv pubblica Bbc, è stato “regalato” all’emittente Itv. Intanto lei, la duchessa che da carnefice ora indossa i panni della vittima anche in terra britannica, è tornata davanti alle telecamere, nello show americano di Ellen DeGeneres. Non ha sferrato attacchi alla famiglia del marito ma, iniziando con aneddoti leggeri sulla sua storia con Harry, ha infine parlato della sua nuova battaglia: garantire il congedo parentale a tutti i neo genitori americani. E qualcuno già parla di manifesto politico per le prossime elezioni presidenziali.