Saranno stati gli ascolti migliori degli ultimi 25 anni, o la raccolta pubblicitaria da record, 42 milioni, fatto sta che i vertici di Viale Mazzini hanno giù deciso: per i prossimi due Sanremo squadra che vince non si cambia! Ama ha così un anno di tempo per preparare un nuovo successo: «Sono onorato. Mi metto subito al lavoro», dice l’ex deejay
Lo aveva detto tirando le somme del Festival 2022: «Il cavallo di Viale Mazzini dovrebbe essere sostituito con una statua equestre di Amadeus». Non solo una battuta quella dell’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes che ha spinto per chiudere subito l’accordo dei record: Amadeus guiderà il Festival del 2023 e del 2024. L’ex dj entra così nella storia di Sanremo affiancando mostri sacri come Mike Bongiorno (conduttore dal 1963 al 1967) e Pippo Baudo (dal 1992 al 1996), gli unici prima di lui a guidare cinque edizioni di fila.
Altre ere televisive a ben vedere. La grande novità è che il conduttore gentile riceve l’incarico quasi un anno prima, praticamente ha carta bianca per sperimentare, innovare, ringiovanire lo show: «Sono felice e onorato.
Aver ricevuto adesso questa proposta mi permette di lavorare da subito. Non vedo l’ora di iniziare», ha commentato Ama, che forse è il meno sorpreso di tutti visto il direttore di Rai Uno Stefano Coletta, prima di lasciare la Città dei Fiori, aveva detto: «Squadra che vince non si cambia, sarebbe da pazzi non continuare». Lo dicono i numeri: quelli degli ascolti, quasi 12 milioni di media, oltre il 58% di share, il più alto dal ’97, quando nemmeno c’era l’offerta tv frastagliata di oggi.
Quelli delle entrate, 42 milioni dalla raccolta pubblicitaria del Festival 2022, la più vincente di sempre. Ma anche quelli dell’industria musicale, che l’anno scorso ha visto lanciato dall’Ariston il fenomeno Maneskin in tutto il mondo e oggi ha nelle top ten più di un brano dell’ultim Festival.
Possibile che anche il compenso del direttore artistico, tra i 500 e i 600 mila euro a edizione sarà ritoccato verso l’altro. Ma ad Amadeus ora tocca fare la storia. Perché se è vero, come ha detto citando le tre canzoni vincitrici dei suoi Festival che: «Il mio primo Sanremo ha fatto Rumore, il secondo ha fatto stare Zitti e buoni, il terzo è da Brividi», ora tocca prepararne, in un colpo, due “da fenomeno”.