Stefania Orlando felicissima accanto al marito Simone Gianlorenzi

Dal 13 marzo fa parte del cast di “Stand Up! - Comici in prova”. È proprio un periodo d’oro per la conduttrice 55enne, che racconta: «Molte donne della mia età si sono rispecchiate in me e mi hanno scritto dicendo che ho dato loro l’opportunità di capire che non tutto finisce dopo i 50 anni». «L’amore? Non credo nell’altra metà della mela, ma nel valore aggiunto. Mio marito Simone è il mio: stiamo insieme da 14 anni!». «La felicità? È racchiusa nelle piccole cose, non ho mai sognato in grande»

Sono rifiorita a cinquant’anni». Stefania Orlando sta vivendo un momento davvero d’oro: felicissima accanto al marito Simone Gianlorenzi, è tornata in auge in tv. Da quando è uscita un anno fa dalla casa del Grande Fratello Vip con la medaglia di bronzo appuntata sul petto, ha inanellato una serie di successi: terzo posto a Tale e quale show e più di un milione di visualizzazioni su YouTube per il suo brano Bandolero, opinionista di La vita in diretta e ora protagonista del programma Stand Up! - Comici in prova, in onda dal 13 marzo in prima serata su Nove.

150 anni vengono considerati un po’ il giro di boa: se perdi un lavoro, se ti devi reinventare è tutto estremamente più difficile. E la domanda sorge spontanea: sono in grado di reinventarmi?
«La risposta è sì. Proprio in questo sono stata “utile” a molte donne della mia età, che si sono rispecchiate in me.

Poi, per carità, ho fatto solo un reality, non voglio esagerare, però attraverso questa esperienza qualcuno mi ha anche detto di aver capito di avere ancora tante cose da fare. Molte donne della mia età mi hanno scritto che ho dato loro l’opportunità di riprendere in mano la loro vita e di capire che non finisce tutto con i 50 anni».

Quanto è stato importante per lei essere risbocciata a questa età? «Per me ha avuto il doppio del valore che avrebbe avuto vent’anni fa. Il fatto di esserci arrivata “tardi” rispetto alla tabella di marcia secondo me non è altro che è un valore aggiunto. Noi donne non dobbiamo mai pensare che per noi sia finita».

Anche in amore? «Non si vive di solo amore!». Non crede nell’altra metà della mela? «Non ho mai creduto nell’altra metà della mela, ma credo nel valore aggiunto». Quindi suo marito per lei è...
«Simone è indubbiamente il mio valore aggiunto nella vita.

Ormai sono 14 anni che stiamo insieme! Condividiamo la fiducia nell’altro e la necessità di ciascuno di avere anche i propri spazi. Siamo riusciti a trovare l’equilibrio che fa stare bene tutti e due. Ho trovato Simone e me lo tengo ben stretto, ovviamente».

Si è fatta tatuare la scritta “happiness is my only addiction” (la felicità è la mia unica dipendenza). Cos’è per lei la felicità? «Per me la felicità è racchiusa nelle piccole cose della quotidianità. Non ho mai sognato in grande, forse perché non ho mai avuto questa necessità.

L’ho avuta con la mia amica del cuore, che purtroppo non c’è più, con la quale abbiamo vissuto gli anni più belli della nostra vita in modo talmente semplice: ci bastava stare insieme e ridere come matte, non avevamo bisogno di fare chissà che cosa per divertirci.

Poi l’ho trovata con i miei cani e con i miei gatti, con i quali mi sono sempre sentita completa. Fin da piccola ho sempre raccolto i mici della zona, li portavo a casa, la notte li facevo entrare in camera mia ed ero felice. E infine l’ho trovata con mio marito». Stefania, le va di aprire l’album delle sue foto e di condividere con noi le due cui tiene di più? «La prima è un’immagine per me fondamentale: siamo io e mia nonna Filumena che prepariamo le orecchiette. Con nonna ho tante immagini bellissime e le porto tutte nel cuore. Ma questa è davvero speciale per me. La seconda è quella del mio matrimonio con Simone».

Il rapporto che si instaura tra nonni e nipoti è davvero speciale, unico. Ma i nonni di oggi non sono come i nonni di una volta, con tanto tempo da dedicare ai piccoli della famiglia.
«Forse una volta venivano dati per scontati, mentre adesso trovare qualcuno che voglia fare il nonno o la nonna non è facile. Quando mia nonna aveva 60 anni era una nonna, adesso le donne a quell’età sono delle strafighe, scusatemi il termine. Le vedi con i tacchi, lo smalto semi permanente, e per carità, fanno benissimo.

Però indubbiamente il ruolo della nonna è cambiato. Dove la trovi oggi una donna che va all’asilo a prendere il bambino, che lo cambia e via dicendo? Hanno talmente tante altre cose da fare che conciliare i due ruoli è difficilissimo».

Stefania, dal suo blog “L’Orlando curiosa” alla sua band “Gli Orlando Furiosi”. E ora che è stata ingaggiata per fare ridere quale “Orlando” diventerà? «Direi “La Orlando festosa”. Parliamo di comicità, di risate. Forse è la cosa più difficile che io abbia fatto in tutti questi ultimi mesi: mi sono messa comunque alla prova cercando di liberarmi da tutte le sovrastrutture».
Questa vis comica da dove viene? «Bisogna vedere se ce l’ho questa vis comica (ride)».

Ha scoperto un lato di Stefania Orlando che ignorava? «Ho capito che far ridere le persone è molto gratificante: per me che sono una donna alta, bionda e, dicono, piacente, sentirsi dire “quanto sei simpatica” è sicuramente un complimento che vale 10 volte. I miei amici più stretti però hanno sempre detto che ho qualcosa di comico dentro di me e anche nelle espressioni, nel muovermi in modo maldestro, nell’approcciarmi alle persone in modo un po’ goffo c’è qualcosa di comico. E così in questa avventura ho voluto metterci anche del mio, non mi sono limitata a eseguire qualcosa scritto da altri. Vedremo se riuscirò a strappare una risata...».