Ruba merendine nel distributore automatico a scuola, si taglia il braccio e muore dissanguato

È morto dissanguato a causa di una ferita al braccio l’uomo di 30 anni il cui cadavere è stato trovato in una scuola di Canicattì: secondo una prima ipotesi si sarebbe intrufolato a scuola per provare a rubare le merendine del distributore.

 

È stato ritrovato in una pozza di sangue all'interno di una scuola in provincia di Agrigento l'uomo morto per aver tentato di rubare delle merendine da un distributore automatico. È infatti questa l'ipotesi intorno alla quale stanno lavorando le forze dell'ordine intervenute sul posto insieme con i soccorritori del 118: il cadavere è stato infatti scoperto questa mattina all'apertura dei cancelli della scuola dove in queste settimane si stanno tenendo gli esami di maturità.

Il tentativo di furto e la vetrina rotta

La vittima è un uomo di 30 anni, già noto alle forze dell'ordine. E sono stati proprio i carabinieri a ipotizzare il furto finito male. Secondo quanto ricostruito finora infatti è probabile che il ladro si sia intrufolato nell'istituto scolastico di Canicattì, il liceo Scientifico "Sciascia", e che abbia provato a rubare gli snack e le bibite all'interno del distributore situato nei corridoi della scuola. Non riuscendovi avrebbe così rotto il vetro protettivo dello stesso provocandosi però una profonda ferita ad un braccio.

Il cadavere scoperto questa mattina all'apertura della scuola

La perdita di sangue gli avrebbe fatto perdere i sensi fino alla morte sopraggiunta proprio per dissanguamento. Questa mattina il suo cadavere è stato ritrovato dal custode della scuola che ha immediatamente avvertito il presidente e lanciato l'allarme. Purtroppo per lui però non c'è stato nulla da fare: la Procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta e ha disposto l'autopsia per suffragare quella che appunto sembra – per come è stato ritrovato il trentatreenne – l'ipotesi più probabile. Sulla vicenda indagano i carabinieri della compagnia locale-