Sapete chi è Donato Bilancia? Serial Killer, causa morte, Un giorno in pretura, la storia

Italia

Donato Bilancia, chi è: serial killer morto di Covid

Il 18 dicembre 2020 il Tg1 ha dato notizia della morte di Donato Bilancia, considerato il più spietato e noto serial killer italiano. Era il protagonista di “Un giorno in pretura”, episodio della terza serata di Rai3 andato in onda oggi. Bilancia era detenuto nel carcere Due Palazzi di Padova dove stava scontando i 13 ergastoli per i 17 delitti commessi nella sua lunga carriera criminale. Era tornato alla ribalta delle cronache nazionali per una notizia inaspettata: la sua morte. A ucciderlo è stato un virus altrettanto spietato, chiamato Covid, che non gli ha lasciato scampo.

Qualche anno fa si è ricominciato a parlare di Donato Bilancia quando ha ottenuto un permesso che gli ha permesso di visitare le tombe dei suoi genitori per la prima volta dopo 20 anni. Questo ha scatenato polemiche perché durante il viaggio è stato scortato a vista dalle guardie carcerarie. Dopo questo piccolo barlume di speranza, Bilancia ha iniziato a lottare per la libertà. Ha fatto ricorso alla Corte Suprema e ha chiesto di essere processato con il rito abbreviato, introdotto solo dopo la sua condanna. Tuttavia, i suoi sforzi sono stati interrotti dalla morte per cancro nel 2018.

Donato Bilancia: la sua carriera criminale

La professione criminale di Donato Bilancia è iniziata in giovane età, quando è stato arrestato per la prima volta nel 1965 per furto, che è durato fino al 1974. Evase dal carcere due anni dopo. Donato Bilancia era un ladro e un giocatore d’azzardo incallito. È stato arrestato per rapina ma è evaso dal carcere. Giocava molto d’azzardo e perdeva grandi somme di denaro. Tuttavia, molti debiti furono sempre pagati. La sua vita fu segnata per sempre dal suicidio del fratello e del figlio di 4 anni, entrambi suicidatisi gettandosi sotto un treno.

Dal 1997 al 1999, Donato Bilancia ha ucciso diverse persone nella zona di Genova. Le sue vittime erano per lo più giocatori d’azzardo. Nel marzo del 1998 ha iniziato a uccidere le prostitute, e questo è andato avanti per tutto il mese. Poi, quasi casualmente, i suoi crimini sono stati rivelati quando una donna, che è stata in grado di fornire un identikit, è stata interrogata sul furto dei suoi beni da parte dell’amico di Bilancia. Dalle multe ricevute e dai mancati pedaggi autostradali, emerse una serie di corrispondenze che portarono direttamente a Bilancia come autore di tutti quei crimini.

Processi e condanne di Donato Bilancia

Donato Bilancia è stato arrestato il 6 maggio 1998. È stato accusato di 17 omicidi e condannato a 13 ergastoli; inoltre, ha concesso altri 16 anni di carcere per il commesso omicidio di Lorena Castro, che aveva permesso la realizzazione del suo identikit e che era intervenuta nei suoi processi. Dopo essere stato detenuto nell’istituto penitenziario di Marassi, nel 2000 è stato trasferito nel carcere di Chiavari, dove ha subito minacce sono da parte degli agenti che gli agenti costate un nuovo processo cinque anni dopo. Successivamente è stato trasferito nel carcere di Padova.

Qui Donato Bilancia trascorse 11 anni in isolamento durante i quali pensò più volte al suicidio senza tuttavia mai trovare il coraggio di metterlo in pratica. Sempre in carcere conseguì il diploma in ragioneria e si iscrisse persino all’Università. Negli ultimi anni aveva più volte tentato di percorrere la strada verso la libertà ma fu considerato “ancora pericoloso”. Poi il Covid, a causa di un focolaio esploso in carcere all’inizio del dicembre 2020. Donato Bilancia fu l’unico a necessitare del ricovero ma abbattuto per il recente rifiuto del permesso premio rifiutò anche le cure lasciandosi morire.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *