Formigoni lascia i domiciliari: sconterà il resto della pena insegnando italiano alle suore straniere

L’ex governatore della Lombardia stava scontando ai domiciliari la condanna definitiva a 5 anni e 10 mesi per corruzione all’interno dell’inchiesta sulla vicenda Maugeri-San Raffaele.

Stava scontando ai domiciliari la condanna definitiva a 5 anni e 10 mesi per corruzione all'interno dell'inchiesta sulla vicenda Maugeri-San Raffaele. Oggi Roberto Formigoni, ex governatore della Lombardia, ha ottenuto l'affidamento ai servizi sociali: trascorrerà così l'ultimo anno di pena, fino a marzo 2024, insegnando italiano alle suore straniere del Piccolo Cottolengo Don Orione di Milano.

Da Bollate agli arresti domiciliari

Il Celeste si trovava ai domiciliari da luglio del 2019, dopo aver trascorso i primi 5 mesi recluso dentro il carcere di Bollate. L"istanza per l'affidamento in prova ai servizi sociali era già stata presentata nell'autunno 2020. Ora, dopo il ritardo dovuto al caos della pandemia, è arrivata la decisione dei giudici della Sorveglianza.

Insegnare italiano alle suore straniere

Ecco quale sarà l'attività di volontariato alla quale Roberto Formigoni dovrà dedicarsi ancora per un anno e mezzo (o meno, visto il sicuro sconto per buona condotta): insegnare italiano alle suore straniere che assistono gli anziani disabili ricoverati nella struttura milanese. 

Regole ferree da rispettare

Semi libertà, regolata da dettami ferrei. Formigoni potrà infatti stare fuori casa solo dalle 7 del mattino alle 23, rimanendo sempre all'interno dei confini della Lombardia. Potrà uscire di casa la notte solo per "comprovate gravi necessità",  e comunque dopo aver avvisato le forze dell’ordine. Di incontrare "pregiudicati, tossicodipendenti/alcoldipendenti, soggetti sottoposti a misure alternative, cautelari, di sicurezza o di prevenzione o comunque persone che lo espongano al rischio di commissione di reati", ovviamente, non se ne parla neanche.