Mio marito mi picchiava durante la chemio, ora io e mio figlio siamo in pericolo: la denuncia di una madre senza protezione
Una giovane madre di Caltanissetta denuncia le violenze subite dal marito, ma non trova aiuto nelle strutture protette, lasciando lei e il figlio di 8 anni in grave pericolo.
Il grido di aiuto arriva da Enna, dove una madre disperata, che ha trascorso la notte del 31 gennaio tra il pronto soccorso e la caserma dei carabinieri, denuncia una situazione drammatica che la mette a rischio di morte insieme al suo bambino. Nonostante le denunce e le prove delle violenze subite, la giustizia non sembra riuscire a proteggere madre e figlio, costringendoli a tornare a casa in una situazione di grave pericolo.
La donna racconta con amarezza: “Mio marito mi picchiava anche mentre facevo la chemioterapia. Ho subito violenze fisiche e psicologiche, ho rotto due costole, mio figlio è stato picchiato e il padre gli dava ‘gocce per dormire’. Ma nessuna delle strutture protette ha risposto alle nostre richieste di aiuto. La polizia mi ha fatto tornare a casa, nonostante l’urgenza”.
Con il figlio di 8 anni traumatizzato, la madre ha chiesto il trasferimento in una casa protetta, ma le autorità non hanno trovato una soluzione adeguata. Nonostante le ferite e le minacce, la donna si sente abbandonata dalle istituzioni e teme di diventare la prossima vittima di femminicidio.
“La magistratura cosa aspetta? Che io diventi l’ennesima vittima di femminicidio?” si chiede, con il cuore pieno di paura, pensando che a breve dovrà affidare nuovamente il figlio al padre violento. “Io e mio figlio siamo allo stremo. Vi prego, aiutateci.”
