Pierfrancesco Favino e Luca Zingaretti, brutti ma irresistibili

Naso prominente, borse sotto gli occhi, orecchie a sventola, rughe qua e là: un mostro? No, stiamo parlando di Vincent Cassel, sex symbol planetario, già marito della stratosferica Monica Bellucci e adesso dell’altrettanto stratosferica - e molto più giovane - Tina Kunakey. Lui, a ben vedere, sembrerebbe consapevole del suo aspetto che ricorda i quadri di Picasso: «Sono un bluff totale », ha dichiarato alla stampa. «Se non fossi un attore famoso nessuno mi troverebbe bello», ha rimarcato. Sincero o sornione? Chissà. Di certo Cassel rappresenta l’iceberg di una pletora di divi che non assomigliano a Brad Pitt (Pitt, a onor di cronaca, più invecchia più migliora) e nonostante ciò sono considerati dei belli. Prendiamo, ad esempio, Pierfrancesco Favino: non ha i lineamenti di un dio greco ma viene considerato uno degli attori più sexy del momento, oppure pensiamo a Luca Zingaretti che è il calvo più desiderato d’Italia. E così via perché la tendenza è mondiale. Altri “bluff” che piacciono da morire? Adam Driver, Daniel Craig (chi mai avrebbe immaginato uno 007 che sembra un pugile suonato?) e new entry Timothée Chalamet che ha fatto cadere ai suoi piedi Lily-Rose Depp (anche se per breve tempo) ed è protagonista del tormentone: Timothée Chalamet Made Me Do It (Timothée Chalamet mi ha fatto fare questo). Da qui nasce l’inevitabile domanda: perché ci sono uomini non belli o perfino brutti che piacciono parecchio alle donne? L’abbiamo chiesto ad alcune esperte.

CAPITA DI INNAMORARSI DI UN’IDEA

«Le donne non si innamorano di un uomo, si innamorano dell’idea che hanno di un uomo», ci dice categorica Antonella Boralevi, scrittrice, nelle librerie con Chiedi alla notte. E aggiunge: «Non vedono, non riflettono, loro stanno dentro il loro universo parallelo: quello lì è intelligente, quello lì mi gratifica, quell’uomo è un sognatore come me, quell’uomo lì è gentile e generoso, è il padre perfetto... senza mai preoccuparsi che ci siano riscontri oggettivi e se sia bello, famoso o potente». La Boralevi ha anche una sua teoria sul perché la Bellucci, che poteva innamorarsi di uno perfetto, abbia preferito il brutto Cassel: «Di cosa aveva bisogno Monica Bellucci? La Bellucci è come Marilyn quando si innamorò di Arthur Miller: aveva bisogno di un uomo che la facesse sentire intelligente, Cassel è un uomo profondamente intelligen l’ariate e quindi ne è stato capacissimo». Conclude: «Insomma, il fascino di un uomo consiste nella capacità che ha di incarnare esattamente i bisogni e i desideri della donna che ha davanti».

A MOLTE PIACE... RUSPANTE Le donne? Vogliono l’uomo ruspante, non il bello che usa le creme. Della bellezza non se ne fanno niente, anzi non attira. Questo è in sintesi il parere di Roberta Giommi, psicologa e psicoterapeuta. Ci spiega: «Nella vita reale una persona meno bella è vista come più maschia, più energica». La Giommi conclude: «I criteri di bellezza di una donna sono questi: l’uomo non deve essere né bambino né banale. Questa è la magia di Cassel e dei fascinosi come lui». E come darle torto (almeno sul punto: chi non vorrebbe un uomo «né bambino, né banale»?).

DENARO E POTERE “FANNO” LA BELLEZZA. A dare ragione a Cassel quando si autodenuncia a mezzo stampa ci pensa, invece, la sessuologa Chiara Simonelli. Cinica, spiega: «Il fascino maschile si basa su tre pilastri: potere, prestigio e denaro. Nel caso di Cassel c’è potere e denaro, perché lui è un attore famoso. Se fosse un attore di un teatro di periferia il suo fascino sarebbe ben diverso, no? Le assicuro che un uomo può anche essere identico a Brad Pitt ma se sta sotto i ponti non rimorchia». Dopodiché la Simonelli si ammorbidisce: «Poi ci sono donne evolute che non cercano denaro, potere e prestigio perché li hanno già, ma la strada è segnata nei secoli: l’uomo provvede alla famiglia e la donna fa figli sani e belli». Solo alla fine mostra un lato romantico: «La Bellucci così bella e famosa? Per lei è scattato l’innamoramento per la persona, anche se alla fin fine Cassel non si è evoluto e quando il loro rapporto è andato in crisi lui si è preso la ragazzetta». Forse, alla fine la verità l’ha in tasca la fumettista Elena Triolo, la quale dopo aver radiografato la vita delle sue amiche, dice che c’è meno gusto a conquistare un belloccio intonso piuttosto che un bruttino con l’aria da mascalzone che ti fa sballare. Perché Cassel l’aria da mascalzone l’ha, eccome se ce l’ha.