Francesca Michielin chi è, prima di Sanremo arrivano le sue confessioni

Per farcela ho rinunciato a tutto quello che fanno gli adolescenti. Andavo a scuola e subito dopo a Milano a lavorare. E poi studio, tanto studio, ancora studio». Francesca Michielin, ventisei anni il 25 febbraio, è al Festival di Sanremo in coppia con Fedez con Chiamami per nome.

È la sua seconda volta al Festival: nel 2016 arrivò seconda con Nessun grado di separazione, una delle più belle canzoni ascoltate di recente sul palco dell'Ariston. Inoltre vanta altri successi, tra cui Cigno nero e Magnifico, in duetto con Fedez, e la recente Cattive stelle.

Una carriera in continua crescita, il cui segreto si può riassumere così: “Chi va piano va sano e va lontano”. La carriera di Francesca Michielin è iniziata “con il botto”: ha vinto la quinta edizione di X Factor. «Avevo solo sedici anni e capii che rischiavo di bruciarmi», ha più volte raccontato la cantante originaria di Bassano del Grappa, vicino a Vicenza. «Ero piccola e impreparata ad affrontare il mondo della musica.

Era il gennaio del 2012, mi chiesero di partecipare al Festival di Sanremo, che ci sarebbe stato dopo poco più di un mese, ma rifiutai: non ero pronta, ne sarei stata travolta. Preferii tornare a scuola: ero al terzo anno del liceo classico, non volevo essere bocciata. E poi volevo tornare dalla mia famiglia, dalle persone che mi vogliono bene. Stare con loro mi ha aiutato a tenere i piedi per terra». La madre di Francesca, Vanna, è ragioniera, il padre, Tiziano, artigiano, il fratello maggiore, Filippo, insegnante alle elementari. E così, anche grazie al loro sostegno, non si è bruciata come è capitato ad altri vincitori di X Factor.

«Per farcela ho rinunciato a tutto quello che fanno gli adolescenti», ha raccontato Francesca Michielin. «Andavo a scuola e subito dopo a Milano a lavorare. Non ho vissuto quasi nulla degli anni dell’adolescenza e mi dispiace: non ho ricordi di un sabato sera fuori con gli amici a sedici anni. Li passavo a casa a studiare, altro che divertirmi».

Oltre a compiere un passo alla volta, un’altra scelta ha permesso alla cantante di non perdersi: studiare. «Una delle più grandi lezioni mi è arrivata da un mio professore e da un-mio collaboatore», racconta la cantante, che dopo avere lasciato la sua Bassano del Grappa ora vive a Milano. «Mi avevano preso di petto dicendomi che facevo troppo affidamento sul talento: “Guarda che non basta”, mi hanno detto entrambi. “Devi studiare, perché lo studio aiuta il talento a svilupparsi”.

Mio fratello, che è un insegnante, in camera ha appeso un quadro con scritto un motto: “Insegnare non è riempire un secchio, ma accendere un fuoco”. Smettere di studiare sarebbe stato un errore: il fuoco si sarebbe spento». E così, proprio per non fare spegnere il fuoco, Francesca oggi è iscritta al Conservatorio: studia composizione a indirizzo cinematografico e canto
jazz. «Ho deciso di fare il Conservatorio per vincere la mia costante paura di non essere abbastanza», rivela. «Se non avessi iniziato questo percorso, sarei rimasta insicura e incapace di mettermi in gioco».

Francesca Michielin è stata aiutata a non perdersi nel mondo dello spettacolo anche dal suo impegno come volontaria. «Ho avuto la fortuna di nascere di fronte a un centro missionario e a undici anni ho iniziato a fare volontariato lì con mio fratello», ha confidato la cantante. «Vedo tante persone in situazioni difficili e ascoltare le loro storie, guardare i loro occhi mi aiuta a ridimensionare quello che vivo io. Bisognerebbe non mettersi mai troppo comodi nella vita, perché altrimenti non si cresce. Nonostante i miei impegni, sono ancora attiva nel volontariato e dedico almeno una settimana d’estate sul campo: fare volontariato fa bene agli altri e fa stare bene me».

Ora Francesca Michielin è in gara a Sanremo in coppia con Fedez, una delle stelle più amate della musica italiana: un traguardo che ai tempi dell’esordio a X Factor sembrava lontanissimo.
«La nostra è una canzone d’amore che ognuno può interpretare come vuole», dice presentando Chiamami per nome. «Per me rappresenta la consapevolezza di essere in una situazione complessa, quella che stiamo I vivendo per il Covid. ma di volere comunque continuare a inseguire i propri sogni.