Alberto Stasi, nessun dubbio: per lui adesso è finita

Ora è davvero finita per Alberto Stasi, l’ex studente bocconiano condannato in via definitiva per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi a Garlasco. Stavolta il no definitivo alla richiesta di riaprire il processo arriva dai supremi giudici della Corte di Cassazione.

Si tratta davvero dell’ultimo capitolo di questa vicenda giudiziaria, dopo che la Corte di Appello di Brescia, nell’ottobre del 2020, aveva già respinto la richiesta di revisione avanzata dal nuovo team difensivo di Stasi, giudicandola inammissibile, come avevo ampiamente previsto.

E non si tratta nemmeno del primo no incassato dalla difesa di Alberto Stasi dagli Ermellini, dal momento che, già circa quattro anni fa, rinviarono al mittente anche la richiesta di revoca della sentenza definitiva, accompagnata dalla richiesta di riesaminare tutti, compresi testimoni e consulenti del processo di primo grado.

Insomma, è finita come doveva finire, perché l’assassino di Chiara è proprio lui. E solo lui. Così leggiamo infatti nella motivazione dei giudici di Brescia: “Gli elementi fattuali che si vorrebbero provare con le prove nuove non sono stati comunque ritenuti idonei a dimostrare, ove eventualmente accertati, che il condannato, attraverso il riesame di tutte le prove, debba essere prosciolto, permanendo la valenza indiziaria di altri numerosi e gravi elementi non toccati dalle prove nuove”. Ritengo che questo passaggio rappresenti davvero la definitiva pietra tombale sulle speranze di Stasi di far riaprire il caso. Insomma, nulla di nuovo e di rilevante sotto il sole, come si suol dire in questi casi.