Seva Borzak Jr chi è il figlio di Gabriella Ferri? Età, vita privata, lavoro e figli

Oggi il figlio dell'amatissima Gabriella Ferri sarà ospite nella trasmissione condotta da Serena Bortone ad oggi è un altro giorno. Seva ripercorrerà in una bellissima intervista il ricordo della madre scomparsa alla quale l'uomo era molto legato, cerchiamo insieme di scoprire qualcosa in più tu Gabriella Ferri.

 

 

Un volo di 7 metri. Uno schianto. a 62 anni è morta così, sola, Gabriella Ferri. La cantante e precipita dal terzo piano della sua casa di Corchiano, poco dopo le 17 del giorno. Il primo a dare l'allarme è stato un vicino. All'ospedale di Civita Castellana, le sue condizioni sono apparse subito gravissime un ematoma alla testa, fratture agli arti e al bacino. Van alla decisione di trasportarla in eliambulanza al San Camillo di Roma.
La morte avvenuta alle 17:52 poco dopo il decollo. Per la famiglia non è stato un suicidio, si è trattato di un incidente, forse un malore legato gli antidepressivi che prendeva, un male oscuro addormentava da anni. In occasione del suo sessantesimo compleanno, aveva detto che finalmente stava bene. Aveva una voce inconfondibile, Roca è appassionata, Gabriella Ferri , ed uno stile che, per molti versi, era figlio delle grandi tradizioni della musica popolare italiana. Era Romana, profondamente , e della sua città aveva rappresentato l'arte nella maniera migliore, tra gli anni sessanta e Settanta, prima nei cabaret nei piccoli teatri della città, poi pian piano su palcoscenici sempre più grandi per un pubblico sempre più ampio.

 

Ma Gabriella Ferri soffriva la forzata inattività, quindi dopo neppure un anno convinse il marito a chiedere il rientro anticipato a Roma. Il matrimonio però non durò a lungo. Dopo una serie di separazioni e riconciliazioni, terminò in maniera definitiva nel 1970. Solo due anni dopo Gabriella Ferri sposò Seva Borzak, da cui ha avuto ha avuto un figlio, arcidiacono della chiesa ortodossa russa. Con lui è stato amore per sempre, fino alla sua morte. Dopo averla persa il marito ha scelto una frase semplice da incidere sul marmo della lapide: «Di notte i tuoi occhi brillavano più forte della luce di giorno, il tuo amore riscaldava più del sole».

 

Maria Gabriella Ferri nacque a Roma il 18 Settembre 1942 in un appartamento a piazza Santa Maria Liberatrice, nel quartiere Testaccio, dove il padre Vittorio, venditore ambulante, era noto come “er meglio tacco de Roma”. Da piccola ebbe un brutto incidente alla gamba e trascorse un lungo periodo di immobilità a causa del quale dovette lasciare la scuola in quarta elementare.

 

Da ragazza cominciò a lavorare come operaia e commessa, sognando però di diventare indossatrice. L’incontro decisivo della sua giovinezza fu quello con Luisa De Santis, figlia del regista Giuseppe, con la quale strinse una profonda amicizia formando il duo canoro Luisa & Gabriella con il repertorio tradizionale della canzone romanesca: i classici canti da osteria.

 

Gabriella Ferri debuttò con la De Santis nel 1963 all’Intra Derby’s Club di Milano, dove si presentarono con una lettera scritta dal padre di Luisa. Enzo Jannacci si divertì sentendole cantare in romanesco La società dei magnaccioni e le fece salire sul palco la sera stessa. Nello stesso anno il duo si esibì in tv nel programma La Fiera dei Sogni di Mike Bongiorno, che lo presentò al pubblico come “la ragazza dei quartieri alti e quella dei quartieri bassi”.

 

Il successo non tardò ad arrivare, il suo bel viso incorniciato da una chioma bionda, il fisico esile e slanciato, la voce roca e profonda, lo sguardo luminoso esaltato dall’eyeliner nero fecero subito presa sul pubblico. Con gli anni diventò più “giunonica”: una trasformazione che contribuì in un certo qual modo a consacrarla come icona della romanità.

 

Proprio quando le cose cominciarono ad andare per il verso giusto, però, Luisa De Santis decise di ritirarsi Gabriella Ferri cominciò la sua carriera solista. Nel 1966 uscì il suo album omonimo grazie al quale fu invitata a fare una tournée in America con altri grandi cantanti folk italiani, tra cui l’indimenticabile Lino Toffolo. In seguito trionfò al Bagaglino di Roma con un repertorio di stornelli e canzoni popolari romane. Ormai la sua carriera era in ascesa. Fu oggetto di complimenti persino da un gigante come Anna Magnani. Eppure sin dalla prima età adulta, nonostante le soddisfazioni professionali, Gabriella Ferri cominciò a soffrire di depressione, facendo uso di alcool e di psicofarmaci. Nel 1975 tentò di togliersi la vita.

 

Nel 1969 Gabriella Ferri partecipò al Festival di Sanremo con Se tu ragazzo mio, in coppia con Stevie Wonder. Negli anni Settanta fu regina del varietà: Questa sera Gabriella Ferri (1971), Senza rete (1972), Dove sta Zazà (1973), Il circo delle voci (1974), Mazzabubù (1975). Comparve anche nel film Remo e Romolo – Storia di due figli di una lupa (1976) di Mario Castellacci e Pier Francesco Pingitore. Gran parte degli anni Ottanta la trascorse invece negli Stati Uniti per dedicarsi completamente alla musica. Tornò in Italia interpretare la sigla del varietà televisivo Biberon (1987), ma diradò sempre più le sue apparizioni pubbliche, fatta eccezione per l’indimenticabile partecipazione al Premio Tenco (1996) accompagnata da alcuni musicisti della Piccola Orchestra Avion Travel. Nel 2002 le ultime apparizioni in tv come ospite di Pino Strabioli e Maurizio Costanzo a Buona domenica.

 

Per quanto riguarda la vita privata, dopo il noto flirt con Renzo Arbore, Gabriella Ferri si sposò due volte: la prima con Giancarlo Riccio, diplomatico, figlio dell’ambasciatore italiano in Congo, dal quale si separò dopo pochi mesi; la seconda (1972) con Seva Borzak, amministratore di una società venezuelana, conosciuto durante una conferenza stampa in Sud America, un grande amore dal quale nacque il suo unico figlio, Seva Borzak Jr.

 

Trascorse gli ultimi anni lontana dall’amata Roma e morì a Corchiano (Vt) il 3 Aprile 2004 cadendo dalla finestra di casa sua. La sua famiglia ha sempre smentito l’ipotesi del suicidio, indicando come causa della morte un malore provocato dagli psicofarmaci. Il giorno del suo funerale, nella piazza dove è nata, tutte le finestre erano aperte perché in ogni appartamento si sentissero risuonare i suoi dischi e la sua voce.