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La Juventus a L lza la testa e guarda il calendario con lo stesso spirito dei ragazzi a scuola: una discesa verso Natale, con qualche pacco regalo all’orizzonte. Il girone d’andata si chiuderà con le due trasferte di Venezia (oggi) e Bologna (sabato prossimo), più la partita in casa con il Cagliari (martedì 21).

Non serve essere il gran principe degli ottimisti per immaginare tre vittorie e una pausa invernale a 36 punti, un po’ più vicino alle prime quattro. Non basterebbe per essere soddisfatti ma insomma, con cinque vittorie infila si potrebbe sperare nel futuro perché lei, la Champions, in questo momento è la chiave di tutto: il grande obiettivo stagionale in Italia, la speranza per una sorpresa vecchio stile in Europa– se il sorteggio fosse gentile... -e la calamita per un mercato ambizioso. Cessioni La Juventus non ha un budget XL per gennaio ma l’inseguimento al quarto posto, con i conseguenti incassi da premi Uefa e non solo, suggerisce un investimento per migliorare la squadra, accontentare Allegri, dare nuova spinta al 2022.

La novità, più che da centrocampo, può arrivare dall’attacco ma è giusto dire subito che molto d i p e n d e r à dalle uscite. Federico Cherubini ha parlato con l’agente di Ramsey per pianificare un addio a gennaio–magari con parte dello stipendio pagato dalla Juve – e sicuramente è disposto a sedersi al tavolo con acquirenti per altri calciatori. Arthur, Rabiot e Kulusevski più degli altri possono partire, in caso di offerta. La Juve non svende, soprattutto nel caso di Kulu, ma alleggerirebbe volentieri il monte ingaggi e, in caso di cessione, incasserebbe con piacere dopo le recenti difficoltà di bilancio.

Le partenze più probabili? Probabilmente Ramsey, per la rottura diplomatica ormai evidente, e Kulusevski, che piace all’Arsenal. La prossima settimana è in programma un incontro tra la Juveeil suo agente, da cui si capirà di più. In pole DV L’attaccante è chiaramente il primo obiettivo: la Juve sa che nei prossimi otto mesi deve ripartire da un nuovo numero 9, al netto di svolte alla stagione di Morata e Kean. Dusan Vlahovic è il sogno e non da oggi. La Juve si è spinta a una prima offerta alla Fiorentina ma ha capito che serve attendere. Nessuno a oggi sa se Vlahovic cambierà squadra a gennaio–troppe variabili in gioco–ma la Juve ci proverà.

Certo, c’è concorrenza e certo, le squadre inglesi (Tottenham e Manchester City su tutte) hanno budget largamente superiore, ma Dusan non ha smesso di essere l’obiettivo numero1negli appunti scritti in bianco e nero. Scamacca L’alternativa principale è di nuovo Gianluca Scamacca, con i suoi tre gol nelle ultime quattro partite. In estate Allegri era stato chiaro: pollice su e alto gradimento. L’opinione non è cambiata e Scamacca, tra gennaio e giugno, può diventare una soluzione per la Juve, come in Emilia sanno bene: a Torino, ci pensano.

Il Sassuolo al momento tiene alte le richieste – 40 milioni o poco meno–e non ha fretta. Anzi, porterebbe volentieri il discorso a giugno, considerato che in inverno cederà probabilmente Jeremie Boga. Il mercato però sorprende e non si può non ricordare che la Juve in estate ha trovato l’accordo per Locatelli: prestito con obbligo di riscatto. E allora, l’oroscopo per gennaio suggerisce il ritorno di un grande classico: il duello tra Juve e Inter, che si è fatta sotto per prima col Sassuolo con una proposta (rifiutata) per un prestito. Ma l’Inter non molla. Eccole qui, due vecchie partite juventine che si possono riaprire, con Commisso e l’Inter di Marotta.

Presi in mezzo Sì, ma in tutto questo... che è stato del centrocampo? La Juve non ha fretta e aspetta di capire chi lascerà Torino. Per essere chiari: non è escluso che la rosa resti questa, con Locatelli titolare designato, uno tra Bentancur, Rabiot e McKennie a giocargli a fianco. Certo, la volontà di migliorare il reparto ci sarebbe, con un giocatore fisico, capace di dare personalità e presenza davanti alla difesa. Zakaria? Possibile, è un nome seguito in questi mesi, anche se la destinazione Premier per lui è più probabile. Witsel? No, da escludere quasi al 100%, dopo i ragionamenti dell’estate. E allora, è possibile che in mezzo, se in rosa si libererà spazio, arrivi un giocatore in prestito, con una soluzione meno pubblicizzata ma magari più efficace. Le vie per l’Europa in fondo sono infinite: si può viaggiare in business col primo aereo o con l’interrail della notte. L’importante è arrivare.

Ritardo e punizione. Massimiliano Allegri racconta l’episodio con il sorriso nel mezzo della conferenza stampa di vigilia, ma sdrammatizzare non significa affatto sottovalutare. «Contro il Venezia oltre agli infortunati mancherà Arthur, che è stato sfortunato: è arrivato tardi all’allenamento e quindi non sarà convocato». Più che sfortunato è stato avventato, perché basta conoscere un po’ i trascorsi di Max per sapere che poco tollera queste mancanze di rispetto nei confronti del gruppo, soprattutto alla vigilia di una gara delicata. La trasferta in Lagunalo è soprattutto perché la Signora versione 2021-22 ha dimostrato di soffrire parecchio al cospetto delle piccole, come testimoniano le sconfitte contro Empoli, Veronae Sassuolo.

CosìArthur resterà a far compagnia a Danilo, Chiesa, Kulusevski, RamseyeMcKennie (che Allegri conta di recuperare per il Bologna), e pazienza se serviranno tre giocatori dell’Under 23 (Miretti, De WintereSoulé) per completare la lista dei 22: sul rispetto delle regole Allegri non transige e non fa sconti, come più di un giocatore può confermare. Al Milan capitò a Ronaldinho e Robinho (che pure era considerato il suo figlioccio) di finire in panchina o direttamente in tribuna per ritardi o bravate notturne, nel primo quiquennio bianconero toccò a Vidal restare fuori dal match con la Roma per non essersi presentato in orario all’appuntamento con i compagni. D’altronde il tecnico già quest’estate aveva dimostrato di non aver modificato le vecchie abitudini, non convocando i ritardatari Frabotta, Di Pardo e Fagioli per l’amichevole con il Cesena. Il precedente Più grave che sia successo ad Arthur, che non è un giovane dell’Under 23 ma un «professionista», come Allegri lo ha definito più volte in questa stagione, e per di più in un allenamento di rifinitura. Per il brasiliano non si tratta del primo provvedimento disciplinare in bianco e nero: era già stato «punito» da Pirlo dopo la festa illegale a casa McKennie in periodo di coprifuoco, alla quale partecipò anche Dybala: tutti e tre furono esclusi dai convocati per il derby.