Chi è Matteo Romano, è tra i big di Sanremo con la canzone Virale

Matteo Romano, 19 anni, cuneese, è emozionatissimo: quando ha pubblicato Concedimi (doppio disco di platino), il suo singolo d’esordio, sul social Tik Tok nel 2020, non si aspettava che nel giro di meno di due anni si sarebbe trovato al Festival di Sanremo in gara con alcuni mostri sacri della canzone italiana.

E invece, a furia di visualizzazioni – 35 milioni! – è stato notato da una casa discografica e messo sotto contratto. Così nell’ultimo anno ha aperto alcune date della tournée di Emma, ha cantato e suonato a Verona ai Seat Music Awards e soprattutto ha partecipato e passato le selezioni di Sanremo Giovani. Cosa che lo ha catapultato tra i big del Festival. Sul palco dell’Ariston canterà con la sua bella voce il brano Virale, forse accompagnandosi con il piano (non vuole anticipare niente) e duetterà con Malika Ayane sulle note di Your Song di Elton John.

Come ti senti alla vigilia di questa grande avventura? «È tutto così surreale. Mi sto preparando bene, ho fatto le prove, ripasso sempre tutto perché sono un perfezionista. Ma è come se camminassi sulle nuvole, non ho ancora realizzato la cosa.

Non vedo l’ora di cantare: a Sanremo sarà tutto vero!». Come hai passato questi ultimi giorni? «Da solo a Milano, dove faccio l’università, studio comunicazione e pubblicità allo Iulm. In questi giorni ci sono gli esami, ma io mi devo concentrare, mi rifarò». Non sei stato a casa con la famiglia? «Non posso vedere i miei genitori e i miei fratelli gemelli (Jacopo e Simone, ndr): non devo correre il rischio di contagiarmi prima del Festival.

Questa lontananza rende tutto ancora più strano. Sto vivendo una cosa pazzesca e per quanto la stia condividendo sui social, comunque sono da solo, senza la mia famiglia e i miei amici. Ma non mi lamento, è tutto così bello...». Per voi ragazzi il lockdown è stato molto duro. «Sì, ci ha dato un senso quasi di estraniamento. Quando la pandemia è scoppiata ero al quarto anno del liceo classico. Poi c’è stato il quinto, la maturità, sempre mezzi rinchiusi.

Comunque all’inizio della pandemia ho deciso che avrei approfittato del momento per inseguire il mio sogno di fare il cantante. Ho sempre cantato, fin da quando ero piccolo, e a 14 anni ho cominciato a studiare seriamente. E poi ho aggiunto il piano». Che cosa hai fatto per inseguire il tuo sogno? «Chiuso nella mia stanzetta mi sono buttato sui social, perché con la didattica a distanza avevo più tempo per scrivere ed esercitarmi.

Ho voluto sfruttare al massimo la bolla digitale in cui eravamo tutti rinchiusi. Ogni giorno pubblicavo la cover di un brano famoso: cantavo Marracash, Mahmood... Pian piano hanno cominciato a diventare virali. Poi a maggio del 2020 ho pubblicato un minuto del mio singolo Concedimi: giorno dopo giorno lo vedevo salire nei numeri. Nel giro di qualche mese tutto mi è scoppiato in mano. Ma anche in questo caso non ho mai provato la cosa “dal vivo”.

Mi spiego? Il mio pubblico l’ho visto solo attraverso i social». Quest’estate hai già in programma di fare concerti? «Sì, lo so che fa ridere perché ho pochi singoli, ma pubblicherò un ep e abbiamo in progetto di fare dei concerti. Aver suonato all’Arena di Verona prima di Emma è stata un’emozione fortissima, sentivo il peso della storia e degli artisti che si sono esibiti lì. Immagino quanto deve essere grandioso suonare davanti ai propri fan». C’è qualcuno che non vedi l’ora di incontrare sul palco di Sanremo? «Tutti! Se proprio devo fare dei nomi: Mahmood e Blanco, che è anche più giovane di me e mi piace da morire. Poi Elisa: la preferita di mio padre, di lei conosco tutto. E infine Massimo Ranieri. Una leggenda vivente. Ecco, forse lì mi renderò conto di quello che sto vivendo».