Salvatore Parolisi a 9 anni dall’omicidio della moglie Melania Rea. Il carcere, le uscite, l’università e una nuova donna

Salvatore Parolisi è finito agli onori della cronaca nera per essere stato condannato per l’omicidio di sua moglie Melania Rea. La donna morì nel 2011. In un primo momento l’uomo ha subito una pena di 30 anni di reclusione, poi la condanna è scesa a 20. A distanza di 9 anni dall’accaduto, in tanti si chiedono che fine abbia fatto l’ex militare campano. Il settimanale ‘Giallo’, in un articolo scritto da Gian Pietro Fiore, ha fornito alcune informazioni in più sulla sua nuova vita.

Oggi ha raggiunto i 42 anni di età ed ha già scontato metà della pena. All’interno del carcere di Bollate, dove è rinchiuso, è considerato a tutti gli effetti un “detenuto modello”. Non a caso è riuscito ad avere il diritto di lasciare la casa circondariale per motivazioni inerenti lo studio e il lavoro. Infatti, sta lavorando proprio nel carcere milanese. Ma ciò che fa molto rumore è che pare ci siano novità importanti non solo dal punto di vista lavorativo, ma anche strettamente privato.

Dunque, svolge il lavoro di centralinista e si è anche iscritto alla facoltà universitaria di giurisprudenza. Può dunque uscire dal carcere di Bollate per periodi che vanno da un minimo di un’ora a 15 giorni di fila, per un massimo annuale fissato in 45 giorni. E l’altra novità è rappresentata dalle visite che riceve da parte di una donna, che ha la sua stessa età. Questa conoscenza tra i due sarebbe nata circa tre anni fa e sarebbe quindi iniziata già da quando lui era recluso a Pavia.

Per quanto riguarda il movente dell’uxoricidio, alla base del suo gesto ci fu una relazione nascosta con un’altra donna. Tre anni fa, nel 2017, ha inoltre perduto la patria potestà sulla figlia Vittoria, che fu testimone dell’omicidio della madre quando aveva appena 18 mesi. Sono i nonni materni ad occuparsi di lei e la bambina vive attualmente in provincia di Napoli, nel comune di Somma Vesuviana. Ricordiamo comunque che Parolisi si è sempre professato innocente per l’assassinio di Melania.

Nei messaggi all’amante, Salvatore Parolisi scriveva: “Tu sei la cosa più importante. Non preoccuparti, i nostri accordi non vanno per le lunghe, massimo una settimana poi dovrà sparire dalla mia vista”. L’omicidio di Melania Rea avvenne il 18 aprile del 2011 nei boschi di Ripe di Civitella. Qui fu aggredita mortalmente con 35 coltellate e sfregiata con una siringa.