Accoltellata a Capodanno a stazione Termini, l’aggressione interamente ripresa dalle videocamere

Italia

Nella serata di San Silvestro, una 24enne di nazionalità israeliana è stata accoltellata alle spalle mentre si trovava davanti alla biglietteria automatica della stazione Termini di Roma. La giovane era arrivata nella città per trascorrere la notte di Capodanno e avrebbe dovuto ripartire il giorno successivo, ma invece si trova ora in ospedale in gravi condizioni. L’aggressione è stata registrata dalle telecamere di sicurezza della stazione e gli inquirenti stanno lavorando per trovare l’aggressore, utilizzando i video come indizi.

Il video dell’aggressione

La stazione Termini di Roma era affollata di persone la sera del 31 dicembre, alcune delle quali si muovevano in gruppo o in coppia, mentre altre erano da sole. Una giovane donna si trovava davanti a una delle macchinette automatiche per fare i biglietti alla stazione e stava guardando lo schermo concentrata. Allo stesso tempo, un uomo vestito completamente di nero con scarpe scure e una busta celeste in mano si muoveva lentamente lungo il corridoio. Forse è stato in quel momento che l’uomo ha notato la 24enne poco lontana da lui e ha deciso di agire.

L’aggressione alle spalle

L’uomo vestito di scuro si è avvicinato lentamente alla giovane donna e, in un secondo, ha estratto un coltello dalla busta celeste e l’ha accoltellata con due colpi al petto. La donna è caduta, si è rialzata e ha tentato di fuggire, ma senza successo. L’uomo si è avvicinato di nuovo e l’ha colpita un’altra volta. Poi si è voltato, ha nascosto il coltello nella busta e ha fatto per fuggire. Secondo gli inquirenti, dalle immagini raccolte sembra che l’aggressore non avesse intenzione di rapinare la vittima e che il gesto non sia stato motivato da pregiudizi antisemiti. Le forze dell’ordine sono ora alla ricerca dell’uomo. La vittima è stata soccorsa immediatamente e si trova ora in ospedale in condizioni gravi, ma non in pericolo di vita. Ha parlato con gli inquirenti, affermando di non conoscere il suo aggressore.

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