Guardia privata uccide un ladro che scappava dalla casa della vicina a Roma, un testimone: “Mi ha detto di aver aperto il fuoco”

Italia

Un tentativo di furto finisce in tragedia: un giovane perde la vita dopo essere stato colpito alla testa da una guardia giurata.

Un episodio drammatico ha sconvolto la tranquilla zona residenziale di via Cassia, a Roma. La sera del 6 febbraio, un tentativo di furto si è trasformato in una tragedia, lasciando dietro di sé un giovane morto e una comunità sotto shock.

Antonio Micarelli, una guardia giurata che stava rientrando a casa, si è trovato davanti a una scena inquietante: un gruppo di cinque persone stava tentando di scavalcare il cancello della casa del suo vicino. Con ancora indosso la divisa di lavoro, Micarelli ha deciso di intervenire. Ha estratto la pistola e ha sparato cinque colpi, uno dei quali ha colpito alla testa un ventiquattrenne di origine romena, Antonio Ciurciumel.

Il giovane si è accasciato a terra, mentre i suoi complici sono fuggiti. I soccorsi, chiamati da alcuni residenti che avevano assistito alla scena, hanno trasportato il ragazzo in condizioni disperate all’ospedale San Filippo Neri. Purtroppo, poche ore dopo, il giovane è deceduto.

“Pensavo fosse un incidente”

Ottavio, un residente della palazzina al civico 1001 di via Cassia, è stato uno dei primi ad avvicinarsi al luogo dell’accaduto. “Quando sono arrivato, credevo si trattasse di un incidente stradale“, ha raccontato ai giornalisti. “C’era un corpo a terra e qualcuno stava tentando di rianimarlo con un massaggio cardiaco”.

Ottavio conosce bene Antonio Micarelli, che chiama affettuosamente “Antonello”. “L’ho visto crescere insieme a mia figlia”, ha aggiunto, sottolineando come il vigilante sia una figura familiare nel quartiere.

Una zona bersaglio di furti

La zona di via Cassia non è nuova a episodi di criminalità. “Ci avevano avvisato che c’erano movimenti sospetti da qualche tempo”, ha dichiarato una residente del quartiere. Anche Annamaria, un’altra abitante della palazzina, ha confermato le preoccupazioni della comunità: “Non è la prima volta che succede. Qualche anno fa avevano tentato di rubare calandosi con delle funi al secondo piano”.

Questi episodi hanno creato un clima di tensione tra i residenti, che negli ultimi anni si sono trovati a dover fronteggiare una serie di furti e tentativi di intrusione nelle loro abitazioni.

Omicidio o legittima difesa?

La vicenda ha acceso un acceso dibattito sulla legittima difesa e sull’uso delle armi da parte dei privati cittadini. La Procura della Repubblica, inizialmente orientata verso l’accusa di tentato omicidio, ha modificato il capo d’accusa in omicidio dopo il decesso del giovane.

Secondo gli esperti legali, l’azione della guardia giurata potrebbe non essere configurabile come legittima difesa, data la dinamica dei fatti e il numero di colpi esplosi. Questo aspetto sarà centrale nelle indagini e nei futuri sviluppi giudiziari del caso.

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