Rosalia, sopravvissuta al crollo del palazzo a Bari: “Ho pensato che sarei morta, e invece mi sono salvata”

Italia

Rosalia De Giosa, 74 anni, ha parlato dal letto dell’ospedale Policlinico di Bari, dove è attualmente ricoverata dopo essere stata estratta viva dalle macerie di una palazzina crollata. La donna ha trascorso ben 27 ore sotto le rovine e, nonostante la stanchezza, ha voluto esprimere la sua gratitudine a chi l’ha soccorsa. “Giuseppe mi ha salvata, è stato davvero bravo. Voglio ringraziare di cuore anche i vigili del fuoco”, ha dichiarato.

Attualmente, Rosalia ha riportato alcune fratture, ma i medici la rassicurano: “Sto bene”. Sebbene la sua condizione sia stabile, è ancora sotto osservazione e necessita di ossigeno tramite cannule nasali. Con voce debole, ha aggiunto: “Non posso muovermi, ho dolori fortissimi alle gambe”. I medici intendono mantenerla in osservazione per alcuni giorni, poiché “ci sono altre lesioni che a volte emergono solo dopo un certo lasso di tempo”.

Rosalia ha raccontato di aver chiesto aiuto mentre si trovava intrappolata. “Il mio telefono suonava, ma era in un’altra stanza. A un certo punto, ho visto una luce e sentito i rumori di persone che scavavano, così, con un filo di voce, ho chiesto aiuto, ma non mi sentivano”. La donna ha descritto il momento in cui ha visto i fari dei vigili del fuoco e ha gridato nuovamente: “Aiuto, aiuto!”. “Uno di loro, Giuseppe, mi ha risposto: ‘Signora, un momento, stiamo arrivando’. Ma ci voleva tempo, perché stavano scavando. Quando finalmente li ho visti, hanno iniziato a rimuovere le pietre e i ferri che erano sopra di me”.

Rosalia ha raccontato di essere tornata nel palazzo, che era stato sgomberato un anno fa per i rischi di crollo, per recuperare alcune cose necessarie per un funerale. “Stavo andando a prendere alcune cose per un funerale. Ero quasi uscita quando ho sentito un rumore fortissimo e la porta blindata è caduta su di me”. Al Policlinico, i medici hanno spiegato che sotto di lei si è formata una sorta di “bolla” che l’ha protetta. “Mi sono nascosta sotto quella porta”, ha continuato Rosalia, “e vedevo le pietre e i mattoni che cadevano. Il mio primo pensiero è stato che stavo per morire. Ho pensato a mio figlio e ai miei nipoti”.

Dopo aver ricevuto assistenza, Rosalia ha espresso preoccupazione per la sua cagnolina, Samira, un maltese che si trovava con lei. “Era vicino a me, Samira, un maltese. Come sta?”. Alla fine, ha voluto rivolgere un pensiero speciale a Giuseppe, il vigile del fuoco che l’ha salvata: “L’ho abbracciato”, ha ricordato con emozione, “gli voglio dire grazie, grazie ancora”.

La gratitudine di Rosalia non è solo personale; molti cittadini, accorsi nei pressi del palazzo crollato, hanno manifestato il loro sostegno ai vigili del fuoco. Un gruppo di residenti ha persino steso uno striscione con la scritta: “Il pompiere paura non ne ha”, in segno di riconoscimento per il coraggio dei soccorritori.

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