“Il Giorno del Giudizio” potrebbe essere vicino, secondo una profezia vaticana di 900 anni
Una data da segnare sul calendario… se la profezia dovesse essere creduta.
Se una antica profezia vaticana è accurata, il “Giorno del Giudizio” potrebbe essere più vicino di quanto pensiamo.
Un inquietante manoscritto di 900 anni, che sarebbe stato nascosto nei profondi archivi vaticani, conterrebbe predizioni riguardo al momento esatto in cui si dice che arriverà il tanto temuto “Giorno del Giudizio”.
Il libro, intitolato “Profezia dei Papi”, fu scritto nel XII secolo da San Malachia, un vescovo irlandese. Esso delinea una sequenza misteriosa di ogni papa, partendo da Celestino II nel 1143 fino all’attuale leader della Chiesa cattolica, Papa Francesco.
La profezia, riemersa nel 1590, è composta da 112 descrizioni criptiche in latino, ciascuna riferita a un papa diverso.
Ciò che rende ancora più inquietante questo testo è il fatto che, secondo la profezia, segna un momento preciso in cui si prevede che Gesù torni sulla Terra. In quel momento, i credenti dicono che deciderà il destino di ogni persona—chi entrerà in paradiso e chi sarà condannato alla dannazione eterna.
Molti cristiani si riferiscono a questo evento come al Giudizio Finale o al Giorno del Giudizio, un momento in cui tutta l’umanità si troverà davanti a Dio per conoscere il proprio destino ultimo.
Secondo gli scritti di San Malachia, questo evento fatale dovrebbe verificarsi tra soli due anni, nel 2027. Tuttavia, non fu specificata una data esatta.
Il passaggio finale del suo libro offre un avvertimento sinistro: “Nell’ultima persecuzione della Santa Chiesa Romana regnerà Pietro il Romano, che pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni, dopo di che la città delle sette colline sarà distrutta e il terribile Giudice giudicherà il popolo. La Fine”, come riportato dal Daily Star.
Alcuni credono che questo passaggio suggerisca che dopo Papa Francesco, qualcuno di nome Pietro salirà per guidare la Chiesa. Questa speculazione è aumentata, soprattutto considerando le continue difficoltà di salute di Papa Francesco, inclusi recenti problemi respiratori acuti.
San Malachia affermò di aver scritto il libro dopo aver vissuto una visione divina durante una visita a Roma nel 1139.
Nel corso dei secoli, alcune delle sue predizioni sembrano essere avverate. Un esempio significativo riguarda Papa Giovanni XXII (1316–1334).
Nei suoi scritti, Malachia lo descrisse come “de sutore ossed”, che si traduce in “dal calzolaio delle ossa”. Secondo Catholic.com, questo corrisponde a Giovanni XXII, il cui padre era calzolaio e il cui cognome, Ossa, significa “osso”.
Un’altra predizione, “lilium et rosa”, sembra corrispondere a Papa Urbano VIII (1623–1644), il cui stemma familiare presentava in modo prominente gigli e rose.
Una delle profezie più eclatanti fu “De labore Solis”, che significa “eclisse del sole”. Curiosamente, Papa Giovanni Paolo II, che fu pontefice dal 1978 al 2005, nacque durante un’eclisse solare negli anni Venti.
San Malachia predisse anche che l’111° papa sarebbe stato “Gloria Olivae”, o “Gloria dell’Olivo”. Questo si rivelò significativo, poiché l’Ordine di San Benedetto, anche noto come Olivetani, era strettamente legato a Papa Benedetto XVI, che guidò la Chiesa cattolica dal 2005 al 2013.
Nonostante queste predizioni apparentemente accurate, alcuni studiosi hanno messo in dubbio l’autenticità degli scritti di Malachia. Sostengono che molte delle descrizioni divennero sempre più vaghe dopo il XVI secolo—proprio intorno al periodo in cui il libro sarebbe stato “scoperto” negli archivi vaticani.
La Chiesa cattolica riconosce che, sebbene alcune profezie sembrino allinearsi con eventi storici, ci sono state molte più incongruenze.
Storici moderni e studiosi religiosi tendono a considerare il libro come un falso, probabilmente creato per ragioni politiche piuttosto che per una visione divina.
Ma se la profezia fosse reale, non dovremo aspettare a lungo per scoprirlo…