Ilaria Salis, immunità a rischio: possibile arresto in Ungheria dopo l’estate, “La lotta non si ferma”
Il Parlamento europeo ha deciso di rinviare a dopo l’estate la decisione sulla richiesta di revoca dell’immunità parlamentare per l’eurodeputata Ilaria Salis, eletta con Alleanza Verdi‑Sinistra. La Commissione Affari Giuridici (JURI) non ha ancora approvato il parere sulla richiesta delle autorità ungheresi, sollevando la probabilità che il voto slitti a luglio oppure direttamente a settembre .
Il rinvio è dovuto al mancato deposito della relazione finale da parte del relatore incaricato, lo spagnolo Adrián Vázquez Lázara (Popolari), i cui ritardi tecnici hanno ritardato l’iter nonostante le scadenze previste per fine giugno .
Un post di Ilaria Salis sui social ha confermato la notizia, con parole chiare:
“Apprendo che il voto in Parlamento europeo sulla richiesta di revoca della mia immunità è stato rinviato. Grazie di cuore a tutte e tutti per i tanti messaggi di solidarietà e sostegno. In mezzo alla solita, scontata campagna d’odio e manipolazione dell’estrema destra alleata di Orbán, il vostro affetto e senso di giustizia fanno grande piacere. La battaglia continua!”
Il contesto giudiziario
Ilaria Salis era stata arrestata nel febbraio 2023 a Budapest con l’accusa di aver aggredito militanti neonazisti durante una manifestazione. Rimase in carcere per quindici mesi, seguiti da una breve detenzione domiciliare, fino a quando la sua elezione all’Europarlamento l’ha liberata grazie all’immunità parlamentare .
Secondo la normativa europea, i parlamentari godono dell’immunità anche nello Stato membro non originario, tranne in caso di reati in flagranza. Tuttavia, non esiste una regola ufficiale che protegga anche fatti antecedenti all’elezione: si tratta di prassi e non di norme vincolanti .
Prospettive future
Il prossimo passo prevede che la Commissione JURI presenti un parere in assemblea. Se favorevole alla revoca, il Parlamento europeo voterà in plenaria. Solo dopo il via libera, l’Ungheria potrà intensificare il procedimento contro Salis. Tuttavia, il ritorno in carcere non è automatico: sarà una decisione dei giudici ungheresi, che valuteranno la possibilità di misure cautelari .
Reazioni politiche
Da più parti in sede europea si sono manifestate posizioni divergenti. Il centrodestra italiano, con Lega e Fratelli d’Italia, ha espresso sostegno alla richiesta ungherese, mentre Forza Italia ha scelto un atteggiamento più attendista . Secondo Nicola Procaccini (ECR), il rinvio è “vergognoso” e conferma l’intenzione di ritardare la decisione . Il gruppo dei Popolari è diviso: da un lato alcuni eurodeputati sostengono il relatore, dall’altro prevalgono voci contrarie, timorose del peso politico della revoca .
I partiti della sinistra, tra cui il gruppo The Left, hanno difeso Salis, denunciando un uso politico delle accuse da parte del governo di Viktor Orbán .